POSTI E PERCORSI: IL LAVORO TRA MAPPA E TERRITORIO – CARTELLA STAMPA

Published On: 28 Marzo 2019|Categorie: Approfondimenti, Comunicazione|

LO SCENARIO

Una cosa è la mappa, un’altra il territorio. Vale in generale e vale nel lavoro. Qualche mappa, recuperata da chissà quale cassetto del secolo scorso, può portare a pensare che si passi agevolmente da una condizione di disoccupazione immediatamente a una condizione di posto di lavoro, a tempo pieno e indeterminato.

La stessa mappa può far ritenere che esista un posto, un unico posto di lavoro, immobile, per tutta la vita lavorativa. O che per favorire incontro tra domanda e offerta di lavoro basterà un traghettatore, qualcuno che conduca dal divano all’azienda.

Il territorio è altro. Chi lo frequenta, quotidianamente, verifica come si sia passati, non in Italia ma nel mondo, dal lavoro come posto al lavoro come percorso, anche nella stessa realtà aziendale, ma pur sempre come percorso.

Sa che il percorso verso una occupazione stabile prevede quasi sempre dei passaggi intermedi, di sperimentazione e di valutazione sia delle competenze, sia delle qualità della persona che potrà entrare in un contesto lavorativo.

Ha conferma tutti i giorni che la migliore tutela è rappresentata da un sistema di protezioni e di formazione che favorisca continuità di reddito e di transizione verso nuove occupazioni qualora questo sia necessario o funzionale a migliorare le condizioni personali.

E sa che i servizi per il lavoro e le politiche attive richiedono speciali competenze, esperienza, flessibilità, capacità di rispondere tempestivamente alle esigenze mutevoli del mercato. E sa che è necessario far perno sulle tutele per le persone e sulla formazione per competenze in aggiornamento continuo per tutte le figure professionali.

Tutto questo sanno le Agenzie per il Lavoro, che da oltre vent’anni, offrono gratuitamente servizi per chi cerca una occupazione o una nuova occupazione, contratti di lavoro in somministrazione con la retribuzione dai contratti collettivi e le tutele del lavoro dipendente previste dalla legge e dai CCNL.

Lo sanno bene i lavoratori, i sindacati, le imprese. Restano, tuttavia, alcuni contesti nei quali queste specificità non sono così note, nelle quali la conoscenza della mappa si ritiene sufficiente. L’appuntamento di oggi e il lancio della campagna informativa punta a ridurre questa distanza, tra certe teorie e le evidenze empiriche.

LE AGENZIE E IL LAVORO NEL 2018

Nel 2018 sono 800mila le persone che hanno almeno un contratto di lavoro in somministrazione, ovvero con tutti i diritti e la retribuzione del lavoro dipendente. La metà ha meno di 34 anni.

La media mensile dei lavoratori impiegati in somministrazione è pari a 428.296. A partire dal mese di luglio del 2018, dopo un ciclo positivo iniziato dal 2013, la somministrazione di lavoro ha avuto una brusca frenata. E se una parte dei lavoratori, minoritaria e con maggiori competenze, ha beneficiato di un’accelerazione del percorso verso contratti stabili, una fetta molto più ampia è scivolata verso forme di lavoro meno tutelanti o verso la disoccupazione. Il saldo dei lavoratori tramite Agenzia da luglio a dicembre 2018 è, infatti, negativo:- 39mila persone (-8,5%).

AGENZIE PER IL LAVORO: PORTA DI ACCESSO AL LAVORO STABILE

Le Agenzie per il Lavoro impiegano stabilmente nelle proprie 2.500 filiali circa 10mila persone.

Sono, inoltre, assunte con un contratto di lavoro in somministrazione a tempo indeterminato, più di 59mila persone.

Grazie alle attività di ricerca e selezione delle Agenzie per il Lavoro in un anno altre 50mila persone accedono a un’occupazione diretta, stabile e solitamente per profili medio alti nelle aziende committenti1.

E i giovani che entrano nel mercato del lavoro attraverso una Agenzia (100mila nel 2017) con un contratto in somministrazione hanno una maggiore probabilità di transitare in un rapporto stabile sia rispetto a chi trova una prima occupazione con un contratto a tempo determinato, sia rispetto a chi è stato assunto inizialmente con un contratto di lavoro di collaborazione o intermittente.

Il tasso di stabilizzazione calcolato come la percentuale di coloro che, entrati con un contratto temporaneo, a 12 mesi di distanza risultino occupati con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, o il cui contratto a tempo determinato risulti convertito in un contratto a tempo indeterminato è infatti pari al 18,1% nel caso dei giovani somministrati e scende al 13,6% per i giovani assunti per la prima volta con un contratto a termine ed è ancora più basso per le altre forme di lavoro come il contratto intermittente (8,8%) e le collaborazioni (8,6%). 

LA FORMAZIONE FINALIZZATA  E IL WELFARE DI SETTORE

   FORMATEMP

 Il sistema formativo italiano delle Agenzie per il Lavoro rappresenta un modello di riferimento in tutta Europa.

È completamente gratuito per chi vi accede ed è strettamente collegato al mercato del lavoro: almeno una persona su tre, dopo aver seguito un corso con una Agenzia per il Lavoro, accede a una reale occasione di lavoro.

La formazione è interamente finanziata da risorse private: le Agenzie, infatti, per legge “aggiungono” un 4% al totale delle retribuzioni erogate ai lavoratori in somministrazione (per legge “pari” alla retribuzione dei dipendenti diretti dell’azienda  presso cui sono impiegati tramite Agenzia) per finanziare un fondo dedicato: Formatemp.

EBITEMP

I lavoratori temporanei tramite Agenzia possono beneficiare di un vero e proprio welfare di settore, aggiuntivo rispetto alle prestazioni previste per i lavoratori dipendenti dell’azienda utilizzatrice e interamente finanziato con risorse private.

Assolavoro, insieme con i sindacati di categoria, infatti, ha dato vita a Ebitemp, l’Ente Bilaterale Nazionale per il Lavoro Temporaneo che offre numerose prestazioni a favore dei lavoratori in somministrazione.

Si evidenziano in particolare le misure di sostegno al reddito, per la maternit à e gli asili nido, piccoli prestiti a tasso nullo o fortemente agevolato, una tutela sanitaria e odontoiatrica, rimborsi per le spese di trasporto.

Nel 2018 Ebitemp ha erogato 8 milioni di euro per le prestazioni di welfare previste dal CCNL. Le richieste presentate all’ente bilaterale sono state 28.752, con un aumento del 27,5% rispetto al 2017. Nell’ultimo anno l’offerta si è arricchita di due nuove prestazioni che hanno registrato una forte crescita: “asilo nido padri” (+40%) e “integrazione contributo Inps per maternità obbligatoria” (+421,7%). In crescita anche le prestazioni relative ai prestiti personali (+27,9%) e alla tutela sanitaria (+29,8%).

L’accordo tra Assolavoro e sindacati del 21 dicembre 2018 per il nuovo Ccnl di settore amplia e rende più consistenti diverse misure di welfare per i lavoratori in somministrazione.

IL LAVORO POST DECRETO DIGNITA’: SI RIDUCE LA SOMMINISTRAZIONE, AUMENTANO I CONTRATTI MENO TUTELANTI. COLPITI I PIù DEBOLI

La somministrazione di lavoro rappresenta la forma di lavoro flessibile con maggiori tutele per il lavoratore, oltre che con la retribuzione prevista dalla legge. In Italia ha una diffusione più bassa rispetto alla media europea4.

Dopo un peRiodo ininterrotto di crescita cominciato nel 2013 con la fine della crisi economica, a partire dal secondo semestre del 2018, in coincidenza con la riforma legislativa titolata “Decreto Dignità” vi è stata una brusca frenata e un’ inversione di tendenza.

L’effetto ha determinato una divaricazione tra chi ha competenze più spendibili sul mercato e che ha avuto un più rapido accesso a contratti stabili e chi, avendo maggiore fragilità, è scivolato fuori dal lavoro in somministrazione.

A dicembre 2018 il numero di persone impiegate tramite Agenzia per il Lavoro è sceso a 419mila, con un saldo negativo rispetto a luglio pari a -39mila (-8,5%). Quasi quarantamila persone prima avevano una occupazione in somministrazione, con i diritti, le tutele e la retribuzione tipiche del lavoro dipendente, e ora non sono più impiegate tramite Agenzia.

Dopo il mese di Luglio, che è tradizionalmente un mese di picco per la somministrazione, in cui si è ancora registrato un lieve aumento dei contratti rispetto all’anno precedente, nei restanti mesi del 2018, a seguito dell’emanazione del cosiddetto Decreto Dignità, il numero di contratti ha cominciato a calare mese dopo 

mese. L’andamento negativo è andato via via accentuandosi sino a dicembre 2018 (– 28,8% di contratti rispetto allo stesso mese dell’anno precedente5).

 

L’osservatorio Inps sul precariato nel rilevare i dati sui contratti evidenzia che se da un lato la somministrazione ha perso nel periodo Luglio-Dicembre 2018 circa 105mila contratti nel confronto con il volume di contratti stipulato nello stesso periodo del 2017, le altre forme contrattuali a termine registrino, invece, segnali di espansione.

Cresce ad esempio il saldo del periodo Luglio-Dicembre 2018 nel confronto con l’analogo periodo del 2017 delle prestazione occasionali con 51 mila contratti in più come pure crescono i contratti intermittenti con oltre 15 mila assunzioni in più nel confronto tra i due periodi e infine crescono anche gli stagionali con un aumento di quasi 11 mila unità.

Vi è un elevatissimo rischio dunque che la contrazione del lavoro somministrato molto controllato e tutelante rispetto ai livelli salariali ed al welfare (nel 2018 la retribuzione lorda media mensile è stata pari a 1.440 euro con un salario orario di 12,4 euro) stia gravando soprattutto su occupati a più bassa qualifica. E, dall’incrocio anche con altri dati, emerge come tutto questo finisca più che ad incrementare gli occupati dipendenti permanenti, soprattutto ad alimentare il circuito meno tutelato e più povero del mercato del lavoro temporaneo o il lavoro autonomo falso o, peggio ancora, forme irregolari di lavoro quando non direttamente la disoccupazione.

I DATI PIù RECENTI CONFERMANO TREND NEGATIVO: A GENNAIO 2019 – 6,7% SU DICEMBRE 2018

L’andamento registrato a partire da luglio del 2018 per il settore trova conferma anche nei dati più recenti relativi a gennaio 2019. Nel primo mese dell’anno in corso, infatti, gli occupati in somministrazione sono 391.508, con un ulteriore calo sia rispetto al mese precedente (erano 419.677 a dicembre 2018), sia sullo stesso mese dell’anno prima (erano 409.272 a gennaio 2018).

ACCORDO PER IL NUOVO CCNL DI SETTORE

Il 21 dicembre 2018, Assolavoro, l’Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro e i sindacati di categoria, Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uil.Temp sottoscrivono l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di settore.

L’intesa giunge a conclusione di un articolato percorso negoziale – l’ultimo Ccnl di settore è datato 27 febbraio 2014 ed è scaduto il 31 dicembre 2016 – reso particolarmente complesso da un contesto di riferimento estremamente mutevole nei sui assunti sia macroeconomici che normativi.

Tra le disposizioni più rilevanti figura il cosiddetto “Regime Transitorio” che prevede che tutti i periodi di lavoro a tempo determinato contrattualizzati tra le medesime parti (Agenzie per il Lavoro e lavoratore) siano conteggiati, per un massimo di 12 mesi nell’arco temporale di 5 anni (1°gennaio 2014 – 31 dicembre 2018).

In questa maniera si è evitato che per via dei conteggi retroattivi previsti dal cosiddetto Decreto Dignità da gennaio 2019 almeno 53mila persone non avrebbe più potuto essere occupate tramite Agenzia.

L’accordo rafforza ulteriormente il ruolo della formazione, attraverso – per esempio – il cosiddetto “diritto mirato” alla formazione e riqualificazione professionale del lavoratore che, con almeno 110 giornate di occupazione e disoccupato da almeno 45 giorni, potrà rivolgersi a una Agenzia per il Lavoro per avere formazione finalizzata, di un valore fino a 4mila euro.

Tutto l’impianto, inoltre, si ispira a un’ottica di continuità occupazionale, anche attraverso forme di premialità: alle Agenzie per il Lavoro viene riconosciuto: un incentivo annuale (e per un massimo di 3 anni) di € 1.000 nel caso in cui la missione del lavoratore abbia durata pari ad almeno 12 mesi; un rimborso di una mensilità dell’indennità di disponibilità in caso di ricollocazione del lavoratore con missione di durata superiore a 6 mesi.

Aumentano, inoltre, l’indennità di disponibilità (800 euro) per i lavoratori in somministrazione assunti a tempo indeterminato, il Sostegno Al Reddito (fino a 1.000 euro, una tantum) e diverse prestazioni di welfare Ebitemp. In caso di trasferimento dal luogo di residenza per esigenze strettamente connesse a una attività lavorativa, inoltre, si prevede una specifica misura per favorire la mobilità territoriale, ovvero un rimborso spese di 3.500 euro.

LA RICERCA IPSOS PER ASSOLAVORO

Una indagine sull’immagine e la reputazione del settore delle Agenzie per il Lavoro è stata realizzata dall’Istituto di Ricerca Ipsos attraverso interviste online nel periodo tra ottobre 2018 e gennaio 2019 su due diversi target: un campione rappresentativo della popolazione italiana 18-64 anni (1.510 interviste) e un bacino di iscritti alle APL attivi per almeno 10 giorni nel 2017/2018 (1.051 interviste).

Il 69% della popolazione e consapevole che il mondo del lavoro cambia sempre più rapidamente, la percentuale scende al 55% tra gli iscritti alle Agenzie per il Lavoro che hanno una età media più bassa e quindi un metro di paragone più corto.

Il canale migliore per trovare lavoro viene indicato nell’invio diretto del cv alle aziende. Le Agenzie per il Lavoro assieme a internet e al passaparola sono ritenute utili strade complementari.

Gli iscritti alle Agenzie per il Lavoro ne riconoscono il ruolo principale per la ricollocazione. (la percentuale in questo caso sale dal 19% della popolazione al 52% degli iscritti).

Situazione prima dell’iscrizione a una Agenzia per il Lavoro

Il primo contatto con un Agenzia per il Lavoro avviene solitamente in un periodo di inattività (72%): per lo più arriva da esperienze di lavoro precedenti (46%); il 17% ha appena terminato il percorso di studio; il 9%  è  alla  prima  ricerca  di  una occupazione non avendo mailavorato.

   Il canale: prevale il passaparola (31%), ma hanno un ruolo importante anche le vetrine delle Agenzie (23%) e il ricontatto da parte delle Agenzie a seguito di un contatto con azienda (21%).

Le alternative: prima di contattare le Agenzie, hanno provato prevalentemente ad inviare cv ad aziende (70%), il 29% ha tentato rivolgendosi ai Centri per l’Impiego.

L’esperienza a seguito dell’iscrizione a una Agenzia per il Lavoro

L’esperienza:   dopo   il   primo   contatto   con  l’Agenzia, trovano un’occupazionemediamente dopo 8 mesi.

Dopo un primo contratto: dopo un primo contratto con una Agenzia per il Lavoro, ottengono prevalentemente un contratto a tempo determinato con la stessa (37%) o con l’azienda (21%).

I percorsi verso la stabilizzazione: dopo aver lavorato con una Agenzia per il Lavoro almeno un lavoratore su tre accede a una occupazione stabile.

I “lasciti” dell’esperienza con una Agenzia per il Lavoro

I   lasciti   dell’esperienza:   prevalentemente   in   termini   di   esperienza professionale, competenze acquisite e salario.

Conseguenze: Poco generalizzabili. Le prospettive rimangono in una dimensione molto “personale”

Consigliabilità: Complessivamente la positività dell’esperienza con un’Agenzia per il Lavoro porta gli iscritti a consigliarla ad altre persone in cerca di occupazione (87%)

LA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE

La campagna di informazione ha l’obiettivo di evidenziare il ruolo delle Agenzie per il Lavoro nel quadro economico e sociale del Paese, di sfatare i falsi miti e di informare sui servizi, la formazione, le tutele e le prestazioni – tutti rigorosamente gratuiti – offerti a chi cerca un lavoro. È idealmente rivolta a tutti i lavoratori e a tutti coloro che stanno cercando un impiego. La campagna è composta da un film della durata di 45’’, che illustra i temi chiave, e 5 pillole da 15’’ che approfondiscono alcuni aspetti e stimolano l’approfondimento. I video, realizzati con tono istituzionale e allo stesso tempo fresco e ironico, hanno lo scopo di interessare l’utente e di reindirizzarlo su una landing page appositamente creata all’interno del sito Assolavoro, in cui i vari temi vengono approfonditi con un linguaggio semplice e chiaro e con il supporto di dati e numeri. Completano la campagna una declinazione radiofonica dei testi e una pianificazione di cartoline digitali che accompagnano e rafforzano i temi dei filmati. La creatività alla base della campagna si basa sul ribaltamento della prospettiva: giudicate dal curriculum. Solitamente l’esperienza lavorativa di un candidato si raccoglie all’interno di un curriculum vitae, che chi assume deve valutare, per stabilire che abbia tutte le carte in regola. A sostenere il colloquio in questo caso non sono però i candidati, ma le Agenzie per il Lavoro, che raccontano i punti di forza del loro cv davanti a una variegata platea di lavoratori.

LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DI ASSOLAVORO ALESSANDRO RAMAZZA

“Tutte le rilevazioni di questi mesi evidenziano un dato: il Decreto Dignità sta colpendo i più deboli, molti dei quali stanno scivolando progressivamente verso forme di lavoro meno tutelato o addirittura irregolare.

“Limitare fortemente la possibilità di attivare il lavoro dipendente, a termine, come può essere la somministrazione o il contratto a tempo determinato, apre a una divaricazione tra coloro che hanno migliori competenze e una professionalità più spendibile sul mercato, per i quali in alcuni casi vi è stata una accelerazione verso il percorso di stabilizzazione, e gli altri.

“Gli altri, la più parte, sono con questa norma “spinti” ai margini del mondo dell’occupazione, verso forme di lavoro meno tutelato o addirittura verso la disoccupazione. Solo considerando i dati delle Agenzie per il Lavoro emerge che tra luglio e dicembre del 2018 sono 39mila le persone che prima avevano un contratto di somministrazione e ora non più. E il trend a gennaio 2019 è ancora quello.

“Il Governo dovrebbe fare tesoro di queste evidenze e intervenire per correggere il Decreto Dignità e in particolare la parte relativa alla causali che non tutelano nessuno e aprono solo a una esplosione di contenziosi

“Dal canto loro, come eMerge anche dai dati Istat, le Agenzie per il Lavoro si confermano la porta di ingresso principale verso il lavoro stabile, per tutti e in particolare per i giovani, molto più di qualsiasi altro canale. In più, attraverso il know how maturato in oltre venti anni di attività e un sistema integrato di servizi diffuso capillarmente in 2.500 uffici territoriali, svolgono una funzione sociale inclusiva (il 72% di chi si rivolge alle Agenzie per il Lavoro viene da una condizione precedente di inattività).

“Attraverso il nuovo Ccnl nazionale, inoltre, l’intero settore, Assolavoro assieme ai sindacati di categoria, ha evidenziato la funzione centrale che possono avere le parti sociali per contemperare esigenze differenti e condividere un sistema di tutele che guardi alla continuità occupazionale e al futuro del mercato del lavoro, superando rigidità ideologiche e malintese nostalgie”. ***

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