CORRIERE DELLA SERA

Published On: 6 Luglio 2018|Categorie: Comunicazione, Parlano di noi|

Se il reddito di cittadinanza diventasse politica attiva del lavoro le Apl potrebbero tornare utili surrogando il ruolo pubblico.

La verità è che sono abituate a svolgere un’opera di accompagnamento e formazione che il pubblico — almeno nella versione italiana — non sa fare. I Centri per l’impiego sono sostanzialmente degli sportelli, le Apl sono invece un soggetto che «trasforma» la materia prima rappresentata dal giovane in cerca di occupazione. Come è normale che sia in un’economia di mercato, tra privato e pubblico passa anche una linea di conflitto che riguarda la remunerazione del servizio e una tendenza attribuita alle Apl a voler collocare i casi facili, non quelli complicati. «E comunque — ci tiene a sottolineare Alessandro Ramazza, presidente di Assolavoro, l’associazione di categoria — anche in Germania dove il pubblico funziona a meraviglia le Apl sono diffusissime e il numero delle somministrazioni è più elevato che in Italia».

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LE AGENZIE PRIVATE, DAI VECCHI PREGIUDIZI AL TEST CINQUESTELLE