BENE IL TAVOLO SULL’EQUO COMPENSO, CHE SIGNIFICA IN FUTURO PENSIONI DIGNITOSE

Published On: 31 Luglio 2019|Categorie: Comunicazione, Parlano di noi|

“Voglio soffermarmi su quanto abbiamo messo in evidenza, in un focus dedicato al lavoro autonomo, nella terza edizione dell’indagine sui lavoratori italiani “Il lavoro che cambia” promossa dalla nostra Associazione Lavoro& Welfare in collaborazione con l’Unità di ricerca LO, Lavoro e Organizzazioni, dell’Università di Roma “La Sapienza”, guidata dal professor Mimmo Carrieri, e con Assolavoro, basata su dati rilevati nel maggio del 2017.

Rispetto a quanto emerso nelle prime due edizioni dell’indagine – 2002- 2003 e 2009- 2010 -, il lavoro autonomo è il segmento che si è maggiormente modificato nel tempo. Sul piano statistico la crisi economica iniziata nel 2008 ha causato, da una parte, una sua generale contrazione in tutti i Paesi europei. In Italia, ci dicono i dati Istat del 2017, questa contrazione è stata accompagnata da un avvicinamento delle condizioni tra lavoratori autonomi e dipendenti.

È soprattutto sul piano del reddito che le differenze tra lavoro autonomo e dipendente diventano sfumate. In particolare sui redditi medi e su quelli bassi. Emerge un forte livellamento verso il basso del lavoro autonomo che trova nella multi- committenza, più che una forza particolare sul mercato, la necessità di cumulare reddito. Anche per chi pratica una professione ordinistica emergono difficoltà legate al fattore del reddito e alla percezione di una maggiore insicurezza.”

mj.monde

Abstract:
Il Dubbio