RAMAZZA (ASSOLAVORO): RISPETTARE PARITA’ DI TRATTAMENTO PER LAVORATORI SOMMINISTRATI NELLA SANITÀ. LETTERA APERTA AI MINISTRI COMPETENTI E ALLE REGIONI
25 giugno 2020. Rispettare il principio di parità di trattamento per i lavoratori in somministrazione nel settore della Sanità. È quanto chiede il Presidente di Assolavoro, l’Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro, Alessandro Ramazza, in una lettera inviata ai Ministri competenti (Lavoro, Salute, Ministro Affari regionali e Autonomie, Pubblica Amministrazione) e ai Presidenti delle Giunte Regionali.
“I lavoratori in somministrazione che hanno operato in questi difficilissimi mesi nell’ambito del settore della Sanità hanno contribuito fortemente, al pari dei lavoratori dipendenti delle diverse articolazioni del comparto sanitario, alle attività di contrasto alla diffusione dell’emergenza epidemiologica Covid-19” rammenta la missiva.
“Identica situazione si è determinata anche in tutti gli altri comparti produttivi del Paese nei quali le Agenzie per il Lavoro sono state chiamate a fornire il proprio supporto sia ad Istituzioni che Aziende, garantendo le competenze e le risorse umane necessarie per far fronte all’emergenza”.
“In queste settimane numerose Istituzioni Regionali stanno procedendo alla definizione di trattamenti economici accessori ed integrativi in favore del proprio personale sanitario “diretto” non sempre ricomprendendo, da quanto si apprende, i lavoratori somministrati nell’ambito di applicazione di tali disposizioni”.
“Desidero sottolineare come tale eventualità rappresenterebbe, oltre che un’ingiusta discriminazione nei confronti dei lavoratori in somministrazione inviati in missione nel comparto sanità, anche una palese violazione del principio di parità di trattamento disciplinato dall’art. 35, comma 1, del Dlgs. n. 81/2015”.
La lettera del Presidente di Assolavoro si conclude con la richiesta di fare in modo che “a livello Regionale e Nazionale non si determinino ingiustificabili situazioni di disparità nei confronti dei nostri lavoratori che hanno tra l’altro operato, sovente in situazioni difficilissime, con dedizione ed impegno encomiabili”. ***
“Hanno operato con dedizione e impegno encomiabili per contrastare emergenza Covid-19, escluderli da trattamenti economici accessori e integrativi sarebbe ingiusto e discriminatorio”.