Parlamento Europeo: Direttiva sui lavoratori distaccati all’estero
Il Parlamento Europeo, in data 29 maggio 2018, ha approvato la Risoluzione sulla proposta di Direttiva recante modifica della Direttiva 96/71/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1996, relativa al distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi.
La nuova Direttiva mira a garantire una migliore protezione dei lavoratori distaccati e una concorrenza leale tra imprese. Tra le principali novità che dovranno essere recepite dagli Stati membri in caso di distacco transnazionale dei lavoratori all’estero, si evidenziano:
- Giusta retribuzione: ai lavoratori distaccati si applicheranno le norme del Paese ospitante in materia di retribuzione. Gli Stati membri dovranno applicare anche i contratti collettivi regionali o settoriali, se di ampia portata e rappresentativi;
- Durata: la durata del distacco è stata fissata a 12 mesi, con una possibile proroga di 6 mesi. Al termine il lavoratore potrà restare o lavorare nel Paese ospitante, nel rispetto delle condizioni di lavoro stabilite dalla vigente in quello Stato;
- Regime previdenziale: viene ridotto da 24 a 12 mesi il periodo in cui il lavoratore distaccato mantiene il regime previdenziale del paese di provenienza;
- Riposo: si dovranno applicare le norme sui periodi massimi di lavoro e minimi di riposo e sulla durata minima dei congedi annuali retribuiti.
Gli Stati membri avranno due anni di tempo per adeguare le loro normative alle nuove regole.