“Pacchetto normativo” sui servizi per l’impiego

Published On: 15 Gennaio 2018|Categorie: Politiche Attive|

L’Anpal ha concordato con le Regioni un preaccordo su diversi temi riguardanti i servizi per il lavoro, in vista dell’Intesa presso la Conferenza Stato – Regioni:

        1. Bozza DM sui criteri dei sistemi di accreditamento dei servizi per il lavoro, ai sensi dell’art. 12, comma 1 del D.Lgs. 150/2015 (riguarda l’accreditamento ottenuto presso le Regioni)

  • Si mantiene la doppia dizione “accessibilità/visitabilità” (art.6) in relazione alla tipologia di servizi che verranno erogati (ma sarà necessario ribadirlo).
  • Preoccupante è la possibilità per le regioni (art.7) di aggiungere requisiti territoriali che permette di fatto di mantenere la parcellizzazione attuale.
  • Per operare sulle misure a finanziamento nazionale è sufficiente avere una sede nelle regione di interesse, in regola con i requisiti strutturali.
  • All’accreditato in una regione che intenda accreditarsi in una altra, viene richiesta solo la documentazione degli eventuali requisiti territoriali aggiuntivi.
  • Le regole del DM si applicano anche alla Fondazione Consulenti del lavoro

       2.      Bozza DM sugli indirizzi in materia di politiche attive, ai sensi dell’art. 2 del D.Lgs. 150/2015:

  • Vengono ripresi e definiti in modo un po’ più stringente di ora gli obiettivi annuali 2018: Attuazione AdR, uniformazione nazionale UCS, definizione di metodologie e strumentazioni varie, definizione dei meccanismi di condizionalità, previsione di una misura specifica per i disoccupati di lunga durata.
  • Vi è un tentativo di obbligare alla reperibilità il lavoratore beneficiario di servizi di politica attiva. È coerente con la previsione in legge di stabilità della disponibilità dei dati INPS sui percettori anche per le Agenzie e gli altri Attori privati.
  • Vengono allegati i cosiddetti LEP. Si tratta in realtà di standard d’esercizio per i servizi e solo indicativi. I LEP infatti dovrebbero essere cogenti ed esigibili e quindi prevedere tempi vincolanti, sanzioni se non applicati e modalità di finanziamento. Ciò non toglie che vi saranno tentativi impropri di considerarli vincolanti non per i CPI ma per i privati (rischio su cui vigilare)

       3.      Bozza DM sui requisiti giuridici per l’iscrizione all’Albo delle Agenzie per il Lavoro, ai sensi dell’art. 5, comma 1, lettera c) del D.Lgs. 276/2003:

  • Sostituisce le regole attuali sostanzialmente confermandole con due eccezioni rilevanti: 1) l’autorizzazione nazionale – entro un anno – richiede la presenza di 6 sedi in 4 regioni e non in 4 (è ancora in corso una trattativa sul tema), 2) la professionalità degli operatori può venire documentata oltre che da 2 anni di esperienza anche da titolo rilasciato al termine di un percorso di formazione (ma di un anno) organizzato dall’Associazione di rappresentanza. Per i Consulenti del lavoro l’esperienza biennale si considera acquisita con l’iscrizione da 2 anni all’albo.

       4.      Bozza del Piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro, in vista dell’Accordo presso la Conferenza Unificata, e prima istruttoria sulla bozza di convenzione attuativa del Piano per l’assegnazione delle mille unità  aggiuntive di operatori. Altri 600 verranno inseriti per la gestione dei servizi di inclusione sociale.

  • È sostanzialmente finalizzato a dimostrare che i servizi pubblici hanno mercato ma che per soddisfarlo hanno necessità di incrementare e stabilizzare il numero degli operatori. I dati sono di notevole interesse ma colpisce, trattandosi di una analisi ANPAL, la totale assenza di ipotesi sul funzionamento della rete pubblico-privata che l’ANPAL medesimo dovrebbe coordinare. La controprova è data 1) dallo schema dei flussi informativi del paragrafo 5.2.2 a pagina 22 figura 3 che non contempla i privati, 2) dal previsto piano di formazione dei CPI che guarda alle esperienze europee e mai a quelle di rapporto pubblico – privato in Italia, tra provincialismo e negazionismo, 3) dal rilancio (?) del rapporto con chi ha “maggiori” contatti con le imprese, cioè le associazioni datoriali e le camere di commercio (sic).
  • Annuncia l’avvio a breve di Garanzia Giovani per 1.200 milioni di euro
  • Prevede una azione di coordinamento tar misure nazionali e regionali
  • Introduce il tema delle misure da intrecciare con il REI (terreni da analizzare con attenzione

      5.      Addendum all’Accordo Quadro in materia di politiche attive del 22.12.2016 per il riparto delle risorse nazionali residue per il 2017 destinate al funzionamento dei CPI;

  • Prevede l’assegnazione alle regioni dei fondi per le retribuzioni degli operatori dei CPI (la dicitura “impiegati in compiti attinenti l’erogazione dei servizi per il lavoro” è ampia e risolve il problema dei dipendenti AFOL)
  • Vincola le regioni a collegare i sistemi informativi regionali con quello ANPAL unificato e nazionale.

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