LabItalia, 28 luglio 2008 – Assolavoro, rinnovato contratto per lavoratori in somministrazione

Published On: 14 Maggio 2012|Categorie: Legale|

Sottoscritto da Assolavoro, l’Associazione nazionale delle agenzie per il lavoro, e Alai Cisl, Nidil Cgil e Uil Cpo il nuovo contratto collettivo nazionale per i lavoratori in somministrazione. Sono tante le novità del nuovo contratto: più stabilità (dopo 36 o 42 mesi l’agenzia assume l’obbligo di assunzione a tempo indeterminato del lavoratore in somministrazione) e più flessibilità, sia in entrata (le proroghe dei contratti passano da quattro a sei nell’arco di 36 mesi) sia in uscita (se non ci sono più occasioni di lavoro, per i lavoratori assunti a tempo indeterminato con almeno 30 settimane di anzianità si avvia un percorso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, garantendo tuttavia misure di assistenza e di riqualificazione mirate al reinserimento dei lavoratori). Lo rende noto la stessa Assolavoro in un comunicato, precisando che la sottoscrizione del contratto segue all’accordo raggiunto il 16 maggio scorso. Il nuovo contratto sarà applicato a partire dal 1° gennaio 2009.

Si tratta, ha commentato il presidente di Assolavoro, Gennaro Delli Santi Cimaglia, “di un contratto fortemente innovativo che coniuga bene flessibilità e stabilità, sicurezza e competitività. E’ il frutto di un lavoro alacre, realizzato, com’è nostra abitudine, con i dati alla mano, per evitare qualsiasi rischio per il settore e richiamandoci invece a una delle migliori tradizioni europee in tema di lavoro in somministrazione”. La maggioranza amplissima delle agenzie, piccole medie e grandi, che ha voluto fortemente questo nuovo contratto, ha aggiunto, “dimostra che il nostro settore è sostanzialmente pronto ad affrontare una fase nuova che veda un maggiore coinvolgimento delle agenzie per il lavoro in tutte le dinamiche relative al mondo del lavoro, a cominciare da quelle del welfare to work”.

Tra le novità del nuovo contratto, si legge nella nota, “un complesso di istituti che assieme configurano una vita italiana alla ‘flexicurity’, come, per esempio, un assegno di sostegno al reddito per i lavoratori in somministrazione disoccupati da almeno sei mesi pari a 700 euro, un assegno di 1.400 euro in caso di gravidanza alle lavoratrici che abbiano cessato il rapporto di lavoro nell’arco di 180 giorni, un sostegno per le spese relative agli asili nido (quantificato in 80 euro mensili), l’istituzione di un fondo di previdenza integrativa specifico per i lavoratori in somministrazione che copre anche i periodi di non lavoro tra una missione e l’altra; nuove opportunità di accesso al credito, il rimborso totale del ticket sanitario anche per i familiari a carico (prima la copertura era per il 60% e solo per il lavoratore), rimborsi per le cure odontoiatriche, l’incremento delle indennità per infortunio, contributi per favorire la mobilità territoriale, voucher formativi per favorire il reinserimento lavorativo e tanto altro ancora”.

Di particolare rilevanza anche le novità in tema di sicurezza e salute sul lavoro, che prevedono, tra l’altro, “la formazione mirata (da ripetere almeno ogni dodici mesi) e la possibilità di dimissioni per giusta causa del lavoratore in alcuni casi di violazione delle norme sulla sicurezza”.

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5452