DI MAIO (ASSOLAVORO): BENE PARITÀ TRATTAMENTO ECONOMICO E NORMATIVO ESTESA AD AGENZIE PER IL LAVORO COMUNITARIE, ORA GARANTIRE APPLICAZIONE
13 aprile 2015. “Intervenire sulle Agenzie per il Lavoro di altri Stati europei operanti nel nostro Paese affinché anche esse garantiscano parità di trattamento economico e normativo per i lavoratori “in distacco” risponde a una esigenza manifestata da tempo dal settore, ora occorre garantirne l’attuazione”. Così Agostino Di Maio, Direttore di Assolavoro, l’Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro, intervenendo questa mattina in audizione al Senato, sulla proposta di modifica della Direttiva 96/71/CE, tendente ad attuare il principio di “parità di trattamento economico e normativo”, declinato anche in caso di “distacco mediante la cessione temporanea di un lavoratore tramite un’Agenzia interinale stabilita in un altro Stato membro”.
Nell’esprimere apprezzamento per l’attenzione posta dal legislatore sul tema, Assolavoro ha ricordato che le Agenzie per il Lavoro del nostro Paese, iscritte in un apposito Albo presso il Ministero del Lavoro, garantiscono da sempre ai lavoratori la stessa retribuzione e gli stessi diritti previsti per i dipendenti diretti dell’azienda presso cui prestano la propria attività, così come indicato dalla legge.
L’Associazione nazionale delle Agenzie per il Lavoro ha presentato quindi un documento con proposte concrete per favorire l’attuazione del principio di parità di trattamento per chi dall’Europa viene a operare in Italia.
In particolare per Assolavoro è opportuno introdurre un obbligo di preventiva comunicazione delle ApL straniere che intendano inviare in missione lavoratori in Italia alle autorità nazionali del Paese in cui si svolge l’attività di somministrazione o dove ha sede l’impresa distaccataria e prevedere sanzioni amministrative nel caso di omissione.
É necessario introdurre, inoltre, un onere di predisposizione, da parte della stessa Agenzia comunitaria, di una nota di descrizione delle attività di lavoro temporaneo svolte nel Paese di origine, con le indicazioni delle variazioni societarie intervenute. L’introduzione di un obbligo di preventiva comunicazione da parte dell’Agenzia estera alle autorità nazionali del Paese in cui si svolge l’attività di somministrazione è funzionale anche a contrastare il fenomeno della cosiddetta “esterovestizione” di alcune Agenzie solo “formalizzate” su territorio straniero, un fenomeno distorsivo anche sul piano della concorrenza. Va introdotto poi un obbligo in capo alle Agenzie comunitarie che operano in Italia di rendere leggibile la busta paga dei lavoratori, al fine di consentire l’effettività degli accessi ispettivi. Occorre realizzare, inoltre, una “anagrafe” dei lavoratori somministrati inviati in missione in Italia e implementare il modello A1, al fine di rafforzare l’affidabilità delle informazioni contenute e di consentirne una puntuale verifica. Anche una più efficace interrelazione, in sede di rilascio dell’autorizzazione nonché in sede ispettiva, tra gli omologhi organismi nazionali competenti va nella medesima direzione.
“Noi garantiamo parità di trattamento retributivo e normativo da sempre – ha ribadito Di Maio – e chi viene dall’estero e ha la possibilità di eludere questo obbligo provoca danni ai lavoratori, al fisco e alla reputazione del nostro settore, violando le regole della concorrenza leale. Da sempre poniamo particolare attenzione al fenomeno, rispetto al quale abbiamo messo a punto anche un apposito prospetto informativo per le imprese, così da rendere chiari i rischi e le accortezze necessarie nel caso in cui si rivolgano ad Agenzie diverse da quelle iscritte presso l’Albo del Ministero e che noi rappresentiamo. Ora c’è la reale opportunità di superare queste distorsioni”. “Abbiamo confermato, anche in sede di audizione, la piena disponibilità di Assolavoro e delle sue Agenzie a lavorare fianco a fianco con le Istituzioni per la piena applicazione della Direttiva”, ha concluso il Direttore di Assolavoro.***