AUDIZIONE CAMERA SU SALARIO MINIMO, ASSOLAVORO: AGENZIE, PUNTARE SU CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E SU REALE RAPPRESENTATIVITÀ PARTI SOCIALI
1° luglio 2019. Le Agenzie per il Lavoro invitano il legislatore a rilanciare il ruolo della Contrattazione Collettiva che per elasticità e adattabilità rappresenta lo strumento migliore per la regolamentazione dei Contratti di Lavoro, superando il nodo della proliferazione di Ccnl sottoscritti da organizzazione di dubbia rappresentatività.
Contestualmente, ricordando che i lavoratori tramite Agenzia hanno per legge e da sempre parità di diritti, tutele e retribuzione dei lavoratori alle dirette dipendenze dell’azienda utilizzatrice, l’Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro conferma il proprio assenso a tutte le iniziative ispirate a una maggiore trasparenza del mercato del lavoro e a una corretta costituzione e remunerazione dei rapporti di lavoro.
È quanto emerge dall’audizione di Assolavoro presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati sul salario minimo, tenutasi oggi, 1° luglio.
Nel corso dei lavori Agostino Di Maio e Antonio Bonardo, rispettivamente Direttore generale e Delegato della Presidenza di Assolavoro, hanno ricordato che nel corso del 2018 durante ogni mese in media è stato pagato dalle Agenzie un monte retributivo lordo totale pari a 617,7 milioni di euro. Il volume totale del monte retributivo su base annua è stato nel 2018 pari a 7,413 miliardi di euro.
Sempre nel corso del 2018 in media ogni mese i 428 mila occupati hanno lavorato 47,9 milioni di ore di lavoro, ore che sono state regolarmente retribuite.
Sul fronte proliferazione dei Contratti Collettivi, nella memoria dell’Associazione delle Agenzie per il Lavoro si ricorda che in poco più di dieci anni, dal 2007 a oggi, i contratti per assumere personale nell’edilizia sono diventati più del doppio. Erano 28, sono arrivati a 63. Dal settembre 2012 a marzo del 2017 i contratti collettivi nazionali sottoscritti in Italia sono passati da 549 a 823. In termini assoluti assume rilevanza la numerosità dei contratti collettivi nei settori del commercio, riparazioni, alloggio, ristorazione e servizi alle imprese (170 contratti, il 21% del totale), nel settore delle costruzioni (63 contratti, pari all’8% del totale) e nel settore delle attività̀ manifatturiere (133 contratti, pari al 16% del totale). Invece, in ognuno dei comparti istruzione, trasporto e magazzinaggio, agricoltura risultano sottoscritti circa 60 contratti, equivalente ciascuno al 7% circa del totale dei contratti.
In cinque anni, dal settembre del 2012 al marzo del 2017, quando ha raggiunto il picco di 823, il numero totale di contratti è aumentato del 49,9%.