WALTER RIZZETTO, RIPARTIRE DALLE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO CON IL CORAGGIO DI SUPERARE I VECCHI SCHEMI
Ripartire dalle politiche attive del lavoro con il coraggio di superare i vecchi schemi
Walter Rizzetto, Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati, ne “Il Cloud del Lavoro 2023-2024” ha analizzato i cambiamenti significativi nel mercato del lavoro italiano, caratterizzato dalle transizioni digitale ed ecologica, la crescente centralità del work-life balance e il connesso lavoro agile. Tuttavia, a queste tematiche emergenti si accostano alcune criticità quasi strutturali: salari, tasso di disoccupazione giovanile e skill mismatch. Queste problematiche richiedono un approccio coraggioso e mirato per rilanciare l’occupazione e garantire la sostenibilità del sistema.
In quest’ottica, le politiche attive sono la chiave per affrontare le sfide del mercato del lavoro. Occorre riformarle, coinvolgendo ancora di più i soggetti privati e puntando su una strategia inclusiva che supporti la formazione continua accompagnando la crescita professionale di occupati e non.
Per incentivare l’occupazione risulta, dunque, fondamentale sostenere le imprese con incentivi mirati e una riduzione degli oneri fiscali. A tal riguardo, l’ampliamento della platea di lavoratori consentirebbe di rafforzare il sistema economico e creare le condizioni anche per un aumento dei salari e un miglior welfare per un mercato del lavoro in Italia più dinamico e flessibile.
Il contributo di Walter Rizzetto tratto da “Il Cloud del Lavoro 2023-2024”
Il lavoro, la politica, il governo
RIPARTIRE DALLE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO CON IL CORAGGIO DI SUPERARE I VECCHI SCHEMI
Gli anni di emergenza pandemica hanno trasformato il nostro mercato del lavoro, adesso caratterizzato da un nuovo dinamismo che coinvolge le specifiche esigenze di lavoratori e imprese. Il Pnrr e, in particolare, gli annessi processi di transizione ecologica e digitale, una più consapevole considerazione del work-life balance e l’aumento delle modalità di lavoro da remoto sono solo alcuni dei grandi temi che stanno riscrivendo il futuro dell’occupazione.
In questo scenario non possiamo più permetterci di procrastinare l’avvio di politiche attive adeguate ed efficaci, che incidano realmente sul sistema lavoro.
Scontiamo l’assenza, da decenni, di riforme strutturali che nel tempo ha alimentato distorsioni e gravi problematiche su cui, tra l’altro, impatta la crescita dell’inflazione. Una situazione complessa data da salari insufficienti, una disoccupazione giovanile tra le più alte in Europa e le note difficoltà di far incontrare domanda e offerta di lavoro. Senza dimenticare i rischi per la sostenibilità del sistema che dipendono dallo squilibrato rapporto tra lavoratori attivi e pensionati.
Emergenze che richiedono soluzioni coraggiose e lungimiranti, a partire dalle politiche attive del lavoro, ossia misure e servizi finalizzati all’inserimento occupazionale. Del resto, le politiche attive sono sempre state messe al centro del dibattito pubblico come la soluzione dei problemi del mercato del lavoro italiano, eppure i vari governi che si sono succeduti hanno palesemente fallito in questo senso.
Ne sono consapevoli i lavoratori e le aziende che vivono il paradosso di non riuscirsi a incontrare sul mercato del lavoro, con l’assurda conseguenza di veder migliaia di posizioni lavorative continuare a essere vacanti a fronte di altrettante persone che restano confinate nella loro condizione di disoccupati. È quindi arrivato il momento di dare una scossa a questo sistema stagnante superando alcune storture che ci portiamo dietro e che impediscono un rinnovamento.
Le politiche attive del lavoro, innanzitutto, non possono essere più concepite in un’ottica solamente pubblica. Bisogna riconsiderare in questo ambito l’importante ruolo che possono avere i soggetti privati.
Inoltre, le misure da avviare devono essere inquadrate perseguendo una più ambiziosa strategia di ricollocamento rivolta a tutti. Non solo, dunque, nei confronti di disoccupati e coloro che sono considerati più deboli nel mercato del lavoro, ma prevedendo un accompagnamento della vita professionale di ognuno per garantire una costante crescita.
In questo ambito supportare e sviluppare una formazione di qualità dovrà avere un ruolo chiave, anche legando dei percorsi formativi obbligatori agli strumenti di sostegno al reddito.
Per questi motivi ho voluto portare sul tavolo del Ministero del Lavoro un progetto pilota che in primis intende ridurre le distanze esistenti tra la domanda e l’offerta nel mercato del lavoro, con il fine di favorire una più rapida e migliore occupazione.
Il Progetto «Un ponte per il lavoro» prevede di testare, con la collaborazione di alcune regioni, soluzioni digital volte, tra le altre funzionalità, a fornire la massima visibilità alle offerte di lavoro dei Centri per l’impiego o ai candidati iscritti per favorirne l’individuazione da parte delle agenzie per il lavoro private o delle aziende.
Un primo passo, quindi, di un percorso con l’impegno di rinnovare e adeguare il sistema Italia rispetto alle evoluzioni irreversibili che il mercato e la società ci richiedono.
Misure che nel medio-lungo periodo diventerebbero strutturali anche attraverso il rilancio e il sostegno del tessuto imprenditoriale, con adeguati incentivi, e l’abbattimento degli oneri fiscali. Tutte formule necessarie per stimolare l’aumento dell’occupazione. Oltretutto, solo ampliando la platea dei lavoratori, e quindi dei contribuenti, verrà a essere sostenibile nel tempo un congruo taglio della percentuale impositiva che rappresenta ossigeno anche per l’aumento degli stipendi.
Come presidente della Commissione lavoro della Camera intendo quindi avviare un piano ambizioso che dia veramente un nuovo impulso al lavoro, con l’obiettivo di raggiungere validi risultati nel medio e lungo termine.
IL CLOUD DEL LAVORO 2023-2024
Il contributo di Walter Rizzetto, Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati, è contenuto all’interno de “Il Cloud Del Lavoro 2023-2024“, l’annuale pubblicazione di Assolavoro che raccoglie al proprio interno riflessioni e proposte di esperti e manager delle Agenzie, giuslavoristi, economisti, rappresentanti istituzionali e sindacali, ministri, ex ministri e dirigenti pubblici.
L’obiettivo de Il Cloud del Lavoro è quello di offrire le coordinate più puntuali su regole, flessibilità, politiche attive, servizi, Agenzie per il Lavoro, dati, formazione, competenze, welfare, relazioni industriali, digitalizzazione, intelligenza artificiale e prospettive del mercato del lavoro tra il 2023 e 2024.
Assolavoro pubblica in esclusiva ogni settimana un contributo tratto dalla pubblicazione con l’obiettivo di stimolare il dibattito online sul futuro del mercato del lavoro.