MATTEO FAGGIONI, ACADEMY DI FILIERA: ENNESIMA TENDENZA DEL MOMENTO O FUTURO DELLA FORMAZIONE CONTINUA
Academy di filiera: ennesima tendenza del momento o futuro della formazione continua
Matteo Faggioni, Presidente Forma Piemonte, ne il “Cloud del Lavoro 2023-2024” ha analizzato gli sviluppi delle Academy di filiera sul territorio, focalizzandosi sugli interventi realizzati dalla Regione Piemonte. La Regione Piemonte ha avviato le prime Academy di filiera dedicate a più settori, tra cui turismo, agrifood e commercio e artigianato di servizio, investendo 14 milioni di euro per il triennio 2023-2026. Le Academy sono progettate per migliorare il capitale umano, potenziare le competenze dei lavoratori e aumentare la competitività delle imprese locali attraverso la collaborazione tra aziende, agenzie formative, associazioni datoriali, scuole, università e poli scientifici.
Il modello delle Academy di filiera coinvolge diversi attori interessati allo sviluppo delle competenze settoriali e include percorsi aperti a personale delle aziende partner, lavoratori esterni o disoccupati. I corsi coprono sia tematiche tecniche che di gestione aziendale e puntano a ridurre il mismatch tra domanda e offerta di competenze, migliorare l’attrattività degli investimenti e favorire la retention delle nuove generazioni.
La formazione continua rappresenta un elemento cruciale per affrontare le sfide del mercato del lavoro, inclusi i cambiamenti digitali e la sostenibilità ambientale. In questo le Academy di filiera rappresentano un’opportunità per creare nuovi “ponti” tra le diverse fasi della carriera lavorativa, supportando i lavoratori e le aziende nella transizione e nella crescita professionale.
Il contributo di Matteo Faggioni tratto da “Il Cloud del Lavoro 2023-2024”
La formazione, il welfare, la bilateralità
ACADEMY DI FILIERA: ENNESIMA TENDENZA DEL MOMENTO O FUTURO DELLA FORMAZIONE CONTINUA
Il mese di gennaio 2023, in Piemonte, ha visto l’avvio delle prime due Academy di Filiera; nello specifico quelle dei sistemi di mobilità e del tessile, abbigliamento e moda. L’investimento da parte della Regione è ingente, 14 milioni per le 3 Academy sul prossimo triennio con previsione di avvio, entro fine 2023, di ulteriori 9 percorsi di filiera.
Il modello dell’Academy prevede la costituzione di un raggruppamento temporaneo formato da attori che, a diverso titolo, sono interessati allo sviluppo del capitale umano della filiera produttiva stessa e, più in generale, nel rafforzamento delle competenze dei lavoratori e dell’innalzamento della competitività delle aziende del territorio.
Chi sono quindi i partner: in primo luogo le aziende con reale capacità formativa motivate a far crescere il proprio personale, ma anche l’indotto del proprio settore; le agenzie formative accreditate, in possesso di esperienza e laboratori nel settore che supportano le aziende sia da un punto di vista gestionale/amministrativo sia nell’erogazione diretta dell’attività formativa; le associazioni datoriali che svolgono un ruolo di promozione presso le proprie aziende associate andando a identificare quelle che possono essere considerate le aziende «Capo filiera» in grado di funzionare da traino e ispirazione per le realtà meno strutturate e competitive; scuole, università e Fondazioni Its e infine Poli scientifici e tecnologici del territorio. Non nel partenariato, ma nel sistema di governance sono inoltre coinvolte le associazioni sindacali.
I percorsi formati delle Academy sono rivolti a diverse tipologie di beneficiari: personale occupato afferente alle aziende partner (che possono erogare direttamente i percorsi), personale occupato afferente ad aziende fuori dal partenariato (che possono beneficiare della formazione ma non erogarla) e persone disoccupate destinate all’inserimento all’interno delle realtà produttive della filiera. I corsi possono avere una durata variabile fino a un massimo di 300 ore e possono riguardare tematiche tecniche, ma anche legate alla gestione stessa delle aziende.
La descrizione del modello di Academy di filiera è necessaria per capire le aree di intervento e i suoi obiettivi principali: a favore degli interventi sui disoccupati il difficile compito di ridurre il mismatch mentre per gli occupati quello di aumentare la competitività delle nostre imprese, aumentare l’attrattività di investimenti interni e stranieri e, infine, contribuire alle esigenze di retention delle nuove generazioni.
Sul tema del mismatch si è molto parlato negli ultimi anni e da subito è stata individuata la causa principale nel sistema della formazione, non in grado di dimostrarsi al passo con le esigenze del mercato e delle aziende. Questa lettura appare però troppo semplicistica: la rappresentazione di un tessuto aziendale con le idee chiare di quelle che saranno le loro esigenze anche solo nel medio periodo in termini di competenze professionali si è dimostrato, confermato dagli addetti ai lavori, un quadro irrealistico del contesto. Le previsioni delle trasformazioni del mercato del lavoro sono incerte, le fluttuazioni del periodo post-pandemico ne sono una testimonianza. In questi termini, l’Academy può essere però laboratorio di nuove prassi di comunicazione e collaborazione fra diversi attori che hanno deciso di mettersi in gioco sedendo tutti allo stesso tavolo accompagnati nell’elaborazione dai centri di ricerca e innovazione delle università e dei poli scientifici presenti sui territori.
Dal punto di vista della formazione per occupati è chiaro ormai che il capitale umano gioca un ruolo determinante nei processi di competizione globale ed è quindi fondamentale curarne la crescita permanente e coltivarne la capacità di interagire efficacemente con le innovazioni, in particolare quelle legate alla digitalizzazione, ma non solo (si pensi al tema della sostenibilità ambientale). I trend demografici e le difficoltà legate a nuove assunzioni hanno causato un elevato innalzamento della età media degli occupati, una buona parte dei quali, non sottoposta a lavori usuranti, mantiene una buona forma fisica e predisposizione al lavoro, pur mostrando spesso alcuni limiti nell’affrontare le trasformazioni digitali, ampiamente compensati tuttavia dall’esperienza e dall’accumulazione di competenze acquisite, che costituisce spesso un patrimonio difficilmente sostituibile nell’immediato.
Nella lettura delle trasformazioni del mercato del lavoro un paradigma emergente di grande interesse è quello dei cosiddetti «mercati transizionali del lavoro» in cui l’attenzione è posta sulle diverse fasi di transizione da uno stato all’altro durante la carriera lavorativa, e su come intervenire per rafforzare tali passaggi: creando «ponti» fra di esse, rendendoli fluidi, tutelando maggiormente le persone, accrescendo e validando le loro competenze, dotandole di strumenti, supportandole, integrando e armonizzando fasi e momenti diversi.
A tutto questo si aggiunge un fenomeno che ha avuto un inesorabile sviluppo post-pandemico e che rappresenta un cambio di paradigma importante nelle nuove generazioni, che non trovano in valori tradizionali del lavoro le motivazioni sufficienti a sviluppare un senso di appartenenza nei confronti della professione svolta e del proprio datore di lavoro. Un’offerta formativa strutturata, chiara ed efficace può rappresentare pertanto un elemento cardine per le aziende che desiderano offrire alle nuove generazioni una proposta di valore, che le aiuti da un lato a migliorare le competenze indispensabili per il ruolo che ricoprono e dall’altro le prepari per posizioni di maggiore responsabilità. In questo contesto l’Academy di Filiera può essere il volano.
IL CLOUD DEL LAVORO 2023-2024
Il contributo di Matteo Faggioni, Presidente Forma Piemonte, è contenuto all’interno de “Il Cloud Del Lavoro 2023-2024“, l’annuale pubblicazione di Assolavoro che raccoglie al proprio interno riflessioni e proposte di esperti e manager delle Agenzie, giuslavoristi, economisti, rappresentanti istituzionali e sindacali, ministri, ex ministri e dirigenti pubblici.
L’obiettivo de Il Cloud del Lavoro è quello di offrire le coordinate più puntuali su regole, flessibilità, politiche attive, servizi, Agenzie per il Lavoro, dati, formazione, competenze, welfare, relazioni industriali, digitalizzazione, intelligenza artificiale e prospettive del mercato del lavoro tra il 2023 e 2024.
Assolavoro pubblica in esclusiva ogni settimana un contributo tratto dalla pubblicazione con l’obiettivo di stimolare il dibattito online sul futuro del mercato del lavoro.