MARINA ELVIRA CALDERONE, LE SFIDE DEL MONDO DEL LAVORO
Le sfide del mondo del lavoro
Marina Elvira Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ne “Il Cloud del Lavoro 2023-2024” ha analizzato i cambiamenti in atto nel mercato del lavoro italiano, soffermandosi in particolare sulla rivoluzione digitale. Ad oggi, infatti, il mercato del lavoro sta registrando livelli occupazionali senza precedenti. Tuttavia, in Italia aumentano i posti vacanti, sintomo di un mercato che richiede competenze tecniche specialistiche e abilità trasversali. L’Italia si trova, dunque, oggi ad affrontare due grandi sfide.
La prima riguarda la mancanza di candidati, legata indirettamente all’innovazione tecnologica e al pensionamento della generazione dei cosiddetti boomers. Per far fronte al candidate shortage occorre ripensare all’orientamento dei giovani, al rafforzamento della formazione interna nelle imprese e a percorsi di riqualificazione delle competenze per i disoccupati, nonché a politiche di inclusione attiva che abbiano come obiettivo quello di reintegrare le persone in difficoltà nel tessuto lavorativo e sociale.
La seconda sfida, infine, è sulla qualità del lavoro. È fondamentale creare un sistema che promuova il benessere aziendale, garantisca sicurezza e legalità, e valorizzi il work-life balance. In questo scenario il capitale umano si conferma come centrale per la crescita economica e sociale del Paese, e deve restare il pilastro delle scelte politiche e imprenditoriali.
Il contributo di Marina Elvira Calderone tratto da “Il Cloud del Lavoro 2023-2024”
Prefazione
LE SFIDE DEL MONDO DEL LAVORO
L’accelerazione della rivoluzione tecnologica degli ultimi decenni ha alimentato a lungo un dibattito fra economisti ed esperti a proposito del futuro del lavoro umano. Qualcuno, come Jeremy Rifkin, teorizzando addirittura l’inevitabile «fine del lavoro».
In realtà siamo oggi nel pieno della trasformazione digitale e nel mondo non abbiamo mai avuto così tante persone al lavoro. Da alcuni anni in Italia, in particolare, è in crescita un fenomeno, che non appariva dai tempi del boom economico di sessant’anni fa: l’aumento dei posti vacanti e la conseguente difficoltà per le imprese di trovare competenze adatte.
Il futuro è sempre figlio delle nostre scelte, delle riforme fatte e di quelle mancate. Il lavoro, per questo, rimane al centro di una strategia di costruzione delle opportunità e della capacità di competere. L’ossimoro dei posti vacanti in un mercato che registra un tasso di disoccupazione tra i più alti in Europa fa emergere una debolezza del nostro mercato del lavoro, ma anche l’accelerazione di un cambiamento, di quel «quarto capitalismo» che chiede al tempo stesso specializzazione tecnica e competenze «trasversali». La conoscenza degli strumenti digitali e delle logiche della sostenibilità costituisce una componente imprescindibile per ogni professione, ma sono sempre più richieste anche quelle soft skills di natura comportamentale che aiutano ad avere un atteggiamento adeguato sul lavoro e a migliorarne i risultati.
In ogni caso, il contesto socioeconomico con cui si confronta l’Italia la pone davanti a due sfide. La prima è quella dei «posti vacanti» che sono figli al tempo stesso dell’accelerazione del cambiamento e del progressivo pensionamento della generazione dei boomers. Non siamo di fronte a una sostituzione automatica tra le generazioni, ma per rispondere alla domanda di lavoro serve una nuova e strategica visione nazionale del lavoro e della formazione. Le nuove generazioni vanno informate, orientate e affiancate nelle scelte e nel passaggio dalla scuola al lavoro. Le imprese devono potenziare la formazione interna, ma anche aprirsi a percorsi di formazione per l’inserimento dei nuovi assunti. I disoccupati italiani vanno inseriti in percorsi di riqualificazione professionale e accompagnamento al lavoro, nel rapporto tra strutture pubbliche più efficienti e le agenzie del lavoro. I mercati del lavoro del quarto capitalismo sono locali, ma interconnessi. In questa situazione, appare quanto mai necessario anche ripensare l’erogazione dei sussidi ai disoccupati per collegarli meglio ad interventi obbligatori di formazione per l’inserimento al lavoro. Dobbiamo inoltre affiancare le misure di sostegno al reddito per chi non è più in grado di lavorare a interventi di inclusione attiva, destinati a non emarginare le persone più in difficoltà e a recuperarle alla società proprio attraverso il lavoro, che resta ancora oggi il principale strumento di inclusione.
La seconda sfida è collegata alla prima e riguarda la qualità del lavoro. Perché il lavoro sia produttivo è necessario che ogni lavoratore trovi motivazioni in quello che fa. Lo scambio lavoro/retribuzione, nel periodo post-pandemico, risponde solo in parte a un diverso approccio delle persone al lavoro. La strada da percorrere deve intersecarsi con la creazione di un sistema che favorisca il benessere aziendale e la diffusione di tutele nuove. Nei rapporti di lavoro come sul mercato del lavoro nel suo complesso. La chiave della competitività e della produttività passa anche attraverso la capacità di promuovere la partecipazione dei singoli alle attività aziendali, in condizioni di lavoro che garantiscano gli elementi minimi di legalità e sicurezza. Le pratiche innovative di welfare aziendale, territoriale e contrattuale, di organizzazione del lavoro e di work-life balance dovrebbero interessare tutte le imprese italiane e non solo quelle più attente ai cambiamenti. Lo scenario del lavoro futuro si costruisce ogni giorno nell’impegno quotidiano di lavoratori, imprese e decisori politici. In definitiva, i molteplici cambiamenti a cui abbiamo assistito negli anni hanno cementato una consapevolezza: il lavoro dell’uomo resterà al centro delle scelte dell’economia e della politica perché è il vero volano della crescita del Paese.
IL CLOUD DEL LAVORO 2023-2024
Il contributo di Marina Elvira Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, è contenuto all’interno de “Il Cloud Del Lavoro 2023-2024“, l’annuale pubblicazione di Assolavoro che raccoglie al proprio interno riflessioni e proposte di esperti e manager delle Agenzie, giuslavoristi, economisti, rappresentanti istituzionali e sindacali, ministri, ex ministri e dirigenti pubblici.
L’obiettivo de Il Cloud del Lavoro è quello di offrire le coordinate più puntuali su regole, flessibilità, politiche attive, servizi, Agenzie per il Lavoro, dati, formazione, competenze, welfare, relazioni industriali, digitalizzazione, intelligenza artificiale e prospettive del mercato del lavoro tra il 2023 e 2024.
Assolavoro pubblica in esclusiva ogni settimana un contributo tratto dalla pubblicazione con l’obiettivo di stimolare il dibattito online sul futuro del mercato del lavoro.