Cosa sono le Agenzie per il Lavoro e perché sono utili?

Il contratto di lavoro in somministrazione

Non c’è un solo modo di cercare lavoro. Vi sono persone che cercano impiego in maniera autonoma, affidandosi alle proprie conoscenze, amicizie o contatti, inviando i loro curriculum e sviluppando rapporti di lavoro diretti con le aziende e le imprese. Ci sono altre persone, professionisti di ogni profilo, dall’operaio all’ingegnere specializzato, che invece si rivolgono alle Agenzie per il Lavoro, che si incaricano di somministrare le diverse professionalità alle aziende che ne fanno richiesta. Un contratto stipulato con le Agenzie per il Lavoro può essere a tempo determinato, indeterminato o in apprendistato. Vi sono vantaggi in tutti e tre i modi di procedere quando si cerca lavoro, ma ciò che va sicuramente sottolineato è che le Agenzie per il Lavoro sono un importante punto di riferimento per i lavoratori che vogliono entrare, rientrare o riposizionarsi nel mondo del lavoro con un contratto tutelato e regolarmente retribuito. I dati che seguono lo dimostrano.

Partendo da esigenze imprenditoriali concrete, le Agenzie raccolgono, selezionano e valutano i profili di chi cerca lavoro per proporre il miglior match possibile tra le esperienze dei candidati e le richieste delle aziende. E lo fanno in maniera totalmente e imprescindibilmente gratuita per i lavoratori. Per legge.

Per le Agenzie per il Lavoro una normativa stringente, garanzia per tutti

Le Agenzie per il Lavoro in Italia sono meno di 100. Questo dipende da una normativa stringente che prevede requisiti rigidi per l’iscrizione nell’albo del Ministero del Lavoro. Iscrizione, peraltro, che può decadere nel caso di perdita dei suddetti requisiti e/o violazione della legge. L’Autorizzazione Ministeriale viene rilasciata in seguito alla verifica del possesso di determinati requisiti economici e giuridici individuati dal Decreto Legislativo 276/2003 e s.m.i.

LE AGENZIE PER IL LAVORO NON SFRUTTANO NESSUNO.
PER QUESTO MOLTI LAVORATORI LE SFRUTTANO.

Il principio di parità di trattamento

Quando il lavoratore viene inserito nell’organizzazione dell’impresa utilizzatrice lavora sotto la direzione e il controllo di quest’ultima, né più né meno come se fosse un normale dipendente. Per tutta la durata della somministrazione il lavoratore ha diritto a condizioni di lavoro non inferiori a quelle di un dipendente di pari livello. Questo è il principio di parità di trattamento.

La legge dalla parte dei lavoratori

Il principio di parità di trattamento assicura che il lavoratore in somministrazione non sia penalizzato rispetto al dipendente e al contempo protegge il dipendente assunto direttamente dall’azienda da una eventuale concorrenza al ribasso fra salari. Il decreto che si occupa di questo aspetto del trattamento cita: “Per tutta la durata della missione presso l’utilizzatore, i lavoratori del somministratore hanno diritto, a parità̀ di mansioni svolte, a condizioni economiche e normative complessivamente non inferiori a quelle dei dipendenti di pari livello dell’utilizzatore.” Su queste parole non ci può essere dubbio, poiché non si tratta di opinioni, ma della legge, che tutela al contempo due tipi di lavoro e di contratto, quello dipendente e quello in somministrazione.

Stesse tutele e stessi diritti

L’azienda che si avvale della presenza di un lavoratore in somministrazione è tenuta a comunicare all’Agenzia per il Lavoro il trattamento economico e normativo che applica ai lavoratori suoi dipendenti che svolgono le medesime mansioni del lavoratore da somministrare. Questa procedura fa capire quanto sia seria e inflessibile la questione della parità fra dipendenti e lavoratori somministrati. Il sistema così com’è concepito è l’unica forma lecita di fornitura professionale di manodopera (anche intellettuale) in grado di proteggere ogni figura coinvolta. Protegge i lavoratori in somministrazione, che godono degli stessi diritti, delle stesse tutele e della stessa retribuzione, previsti per i lavoratori alle dirette dipendenze dell’azienda, e protegge le aziende da intermediazioni illecite di lavoro e dalle eventuali sanzioni che ne deriverebbero.

LO SAPEVI CHE LE AGENZIE PER IL LAVORO HANNO UN SISTEMA DI WELFARE?

Ebi.Temp: l’ente che rende il lavoro in somministrazione uno dei più tutelati

Forse non tutti sanno che i lavoratori tramite Agenzia hanno diritto anche a un mini-welfare di settore che assicura loro indennizzi, tutele e prestazioni: Ebi.Temp, l’ente bilaterale nato dall’accordo fra Assolavoro e i sindacati del settore (FelSA-CISL, NIDIL, UILTemp) ha lo scopo di fornire una rete di servizi, assistenza e sostegno al reddito per il lavoro temporaneo. Il raggio d’azione dell’ente si declina su tre principali ambiti: il sostegno, la tutela e le agevolazioni. Grazie alle misure di sostegno al reddito, per la maternità̀ e gli asili nido, ai piccoli prestiti a tasso nullo o fortemente agevolato, alla tutela sanitaria e odontoiatrica, e ai rimborsi per le spese di trasporto, Ebi.Temp è un’eccellenza italiana riconosciuta a livello europeo e mondiale.

Sostegno al reddito, tutela dei lavoratori e agevolazioni fiscali e contributive

Tra le misure di Sostegno Ebitemp prevede ad esempio contributi una tantum o mensili per asilo nido, sostegno alla maternità, adozione o affidamento nazionale o internazionale agli studi. Sotto alla voce Tutela vanno le indennità nei casi di infortunio e rimborsi per spese sanitarie. Con le Agevolazioni poi, si entra nel campo del credito, con piccoli prestiti personali e i contributi una tantum per trasferimenti territoriali.

Ebi.Temp e Forma.Temp. due garanzie che testimoniano il percorso di continuità e sicurezza dei lavoratori in somministrazione

Grazie alle reti di servizi Ebi.Temp e Forma.Temp i lavoratori in somministrazione hanno accesso a un sistema reale di welfare che assicura assistenza e formazione allo scopo di garantire un’ideale continuità lavorativa, un ampliamento delle competenze e un sostegno nei momenti di pausa, migliorando sensibilmente la qualità della vita lavorativa. I due enti bilaterali si completano a vicenda nell’offrire ai professionisti il miglior accompagnamento nel passaggio da un’opportunità di lavoro alla seguente.

Qualche numero

Negli ultimi anni il numero di prestazioni offerte da Ebitemp è cresciuto sensibilmente come pure l’ammontare erogato che ha segnato un + 77% con 8 milioni di Euro nel solo 2018 a fronte di circa 30.000 richieste presentate.

NON SOLO RICERCA DI LAVORO, MA ANCHE FORMAZIONE.

La formazione delle Agenzie per il lavoro è sempre gratuita

Tutti i lavoratori che si iscrivono a una Agenzia per il Lavoro possono beneficiare di un sistema di formazione orientato al mercato del lavoro. La formazione è orientata al risultato, ossia al reperimento di un impiego, ed è sempre gratuita, e i due aspetti sono profondamente legati fra di loro. Infatti, le Agenzie per il Lavoro alimentano un fondo, chiamato Forma.temp, a cui destinano annualmente un contributo pari al 4% calcolato in maniera aggiuntiva sulle retribuzioni totali erogate. Questo fondo ha lo scopo di finanziare i percorsi formativi, pensati per rispondere a reali esigenze da parte delle aziende. Infatti, se almeno un persona su tre dopo aver seguito il corso non accede a una reale occasione di lavoro vi è una decurtazione delle risorse investite in formazione da parte dell’Agenzia. Il sistema è fatto per evitare il dispendio inutile derivante dalla formazione senza finalità specifica e per muovere, contemporaneamente, il mercato del lavoro nella direzione dell’aggiornamento. I progetti di formazione sono studiati dalle Agenzie per il Lavoro, con società di formazione partner, sulla base di specifici progetti condivisi anche con le aziende utilizzatrici.

Una risposta alla domanda delle aziende

La scelta dei criteri di finanziamento di Forma.Temp nasce anche dal bisogno espresso da aziende e mercato di disporre di professionalità di ogni livello, preparate e aggiornate, anche per le realtà più specifiche, e in tempi brevi. Il modello è plasmato dalle richieste del mercato e per questo vanta grandi numeri: nel 2018, Forma.Temp ha investito un totale di oltre 230 milioni per finanziare oltre 38mila progetti, con una partecipazione di circa 264 mila lavoratori. Con questo modello e con questi numeri Forma.Temp è riconosciuto come una best practice a livello europeo.

Una formazione eterogenea per un mercato eterogeneo

Forma.Temp assolve a più di un compito e risponde a molte esigenze, con un’offerta formativa rivolta sia all’ apprendistato sia ai contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato. L’offerta è poi declinata a seconda delle specifiche esigenze, a partire dalla formazione di base che offre in maniera trasversale strumenti utili in un ampio raggio di competenze, alla formazione professionale, che mira a fornire competenze più specializzate per singole figure professionali, alla formazione “on the job” che nasce per rispondere alle domande di specializzazione che vengono direttamente dalle aziende. Particolare importanza, per i contratti a tempo indeterminato, ricoprono i corsi di Qualificazione e Riqualificazione professionale, che hanno lo scopo di fornire ai lavoratori nuovi strumenti e nuove competenze, per ovviare a obsolescenze professionali e per arricchire e ampliare le conoscenze e gli strumenti già esistenti.

CON LE AGENZIE PER IL LAVORO NASCE UN’OTTICA NUOVA NEL MONDO LAVORO DIPENDENTE. ANCHE PER I GIOVANI.

Guardare alla somministrazione come porta d’ingresso per il lavoro stabile

Le Agenzie per il Lavoro offrono una serie interminabile di micro-contratti sempre diversi e poco qualificati? Assolutamente no e per una serie di motivi. Innanzitutto, le aziende che chiedono la presenza di un lavoratore non hanno alcun interesse, la volta successiva, a scegliere un lavoratore diverso dal primo, se questo ha lavorato bene. Inoltre, il contratto è fra l’Agenzia per il lavoro e il lavoratore, ed è un contratto che riempie la vita professionale del soggetto sotto tutti i punti di vista. Il lavoratore, quando non è presso l’azienda, viene sostenuto da un efficace sistema di welfare e può aggiornarsi e formarsi. Infine, capita spesso che un lavoratore che ha prestato servizio presso un’azienda, venga successivamente assunto a tempo determinato o indeterminato dall’azienda stessa, che evidentemente si è trovata bene con la sua professionalità. La prova è che in almeno un caso su tre, dopo aver lavorato con le Agenzie, le persone accedono a un contratto stabile.

Una serie (quasi) interminabile di risultati positivi e possibilità per i lavoratori

Ecco alcuni dati che aiutano a inquadrare correttamente il mondo del lavoro in somministrazione e la ricchezza (sia in termini economici che occupazionali) che genera, per lavoratori e aziende. Innanzitutto, in un anno 800mila persone accedono a un lavoro tramite Agenzia, con tutte le garanzie del contratto di lavoro dipendente e con la retribuzione prevista dai Contratti Collettivi. Le aziende si rivolgono alle Agenzie per cercare e selezionare in un anno oltre 50mila persone da assumere direttamente, per profili medio alti e con contratti stabili. Come stabili sono gli oltre 59mila assunti a tempo indeterminato e inviati in somministrazione e le oltre 12mila persone impiegate strutturalmente dalle Agenzie per il Lavoro, 10mila delle quali nelle proprie filiali. Per chi ha contratti a termine in somministrazione l’obiettivo delle Agenzie per il Lavoro è favorire nuove occasioni e migliorarne la frequenza occupazionale, attraverso servizi specializzati e finalizzati. Infine, un terzo di chi inizia a lavorare con una Agenzia per il Lavoro viene da una condizione precedente di disoccupazione.

Una porta per i giovani. Molto larga

Solo l’anno scorso le Agenzie per il lavoro hanno portato circa 100.000 giovani a fare il loro primo ingresso nel mondo del lavoro. Ma il lavoro in somministrazione non è solo un ottimo ingresso, bensì anche una fortunata continuazione. Il tasso di stabilizzazione calcolato come la percentuale di coloro che, entrati con un contratto temporaneo, a 12 mesi di distanza risultino occupati con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, o il cui contratto a tempo determinato risulti convertito in un contratto a tempo indeterminato è pari al 18,1% nel caso dei lavoratori in somministrazione. Per un paragone, lo stesso tasso scende al 13,6% per i giovani assunti per la prima volta con un contratto a termine senza l’intermediazione delle Agenzie ed è ancora più basso per le altre forme di lavoro come il contratto intermittente (8,8%) e le collaborazioni (8,6%).

LE AGENZIE PER IL LAVORO COLLABORANO CON I SINDACATI.

La prima buona notizia è che il contratto collettivo di settore è stato rinnovato

Il CCNL di categoria in vigore dal 1° gennaio 2014 era scaduto il 31 dicembre 2016. Assolavoro e le sigle sindacali di categoria FeLSA-CISL, NiDIL-CGIL e UIL.Temp hanno sottoscritto il 21 dicembre 2018 un Accordo di rinnovo del nuovo CCNL di settore, che sarà valido fino al 2021.

Nel nuovo contratto aumentano le possibilità per i lavoratori

Prima dell’Accordo i lavoratori avevano un limite massimo di 24 mesi complessivi di lavoro nella successione fra l’Agenzia e il lavoratore stesso. Questo limite, introdotto dal c.d. “Decreto Dignità”, esponeva una vasta platea di lavoratori al rischio di non poter più essere assunti presso la stessa Agenzia per il Lavoro con un contratto di somministrazione a termine, perché avevano raggiunto il tetto massimo dei 24 mesi. Secondo le rilevazioni di Datalab, l’ufficio statistico di Assolavoro, circa 53.000 lavoratori rischiavano di dover abbandonare prematuramente la propria occupazione. Oggi invece, grazie al nuovo contratto firmato tra Assolavoro e i sindacati, i lavoratori che hanno raggiunto il limite dei 24 mesi potranno essere ancora impiegati con la stessa Agenzia per altri 12 mesi a partire dal 1° gennaio 2019.

Aumentano le tutele e le garanzie

L’Accordo inoltre, al fine di garantire un’ulteriore continuità lavorativa, stabilisce che se la somministrazione è presso una sola azienda utilizzatrice, la durata della missione è stabilita dal contratto collettivo dell’azienda che impiega il lavoratore somministrato. In assenza di una regolamentazione di questo tipo si applica il limite dei 24 mesi. Se invece si tratta di più aziende utilizzatrici, la somma dei contratti in somministrazione non può comunque superare i 48 mesi. Inoltre, tramite l’Accordo viene adottato definitivamente il contratto di lavoro con Monte Ore Garantito (MOG) quale modalità contrattuale più flessibile e tutelante, volta a garantire prestazioni lavorative in determinate fasce orarie.

Aumenta il sostegno ai lavoratori disoccupati

Nel nuovo CCNL sono previste una serie di disposizioni dedicate al welfare e alla formazione. In particolare si è previsto per alcune platee di ex somministrati (con almeno 110 giornate di lavoro e disoccupati da almeno 45 giorni) la possibilità di avere diritto a percorsi di riqualificazione professionale, allo scopo di ampliare le loro competenze (in attesa di nuovo lavoro) e di favorire la loro ricollocazione. Sul fronte del welfare, per i lavoratori non più in missione, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato, è stato ampliato il Sostegno al Reddito (SAR): – un sostegno di 1.000€ ai lavoratori disoccupati da 45 giorni con 110 giornate di lavoro nell’arco degli ultimi 12 mesi; – un sostegno di 780€ per i lavoratori disoccupati da 45 giorni con 90 giornate di lavoro nell’arco degli ultimi 12 mesi.